Nel settembre del 1963 fa il suo debutto al Salone di Francoforte una nobile creazione della Stella, la Mercedes 600 della serie W 100. Per la Casa tedesca si entra in una nuova era, quella del ritorno al vero lusso. Del resto, sono ormai passati più di 18 anni dalla chiusura del secondo conflitto mondiale e i tempi sono maturi per ispirarsi all'opulenza d'anteguerra, dopo che la casa si era già (ri)affermata tra le sportive con la leggendaria SL "Gullwing".
Anche per il Papa. La 600, per la verità, era già stata anticipata da altre berline di lusso, come le sedan della serie W111/W112, ma la nuova vettura è qualcosa di più, per prestigio, prezzo e, quindi, target d'acquirenti. Di fatto, un'alternativa della Repubblica Federale Tedesca (siamo nell'epoca due Germanie) alle limousine d'Oltremanica, tanto da essere disponibile persino in una variante con carrozzeria landaulet, pensata per le alte istituzioni di tutto il mondo: tra i beneficiari non mancherà neppure la Santa Sede, che vedrà arricchirsi il proprio autoparco con un esemplare donato a Paolo VI, confermando una collaborazione avviata addirittura nel 1930.
Alta nobiltà. Per le strade, ovviamente, risulteranno più comuni (ma comunque rare: la W100 verrà prodotta fino al 1981 in poco più di 2.700 unità) la variante Limousine, con un passo di 320 cm e una lunghezza di 558, e la più prestigiosa Pullman, lunga addirittura 6,35 metri. Proprio la denominazione Pullman rappresenta nella storia della Stella la massima espressione dell'opulenza e dell'artigianalità. In ogni caso, c'è un nobile V8 nel cofano motore, il celebre M100 di 6.3 litri che fa il suo debutto proprio sulla Mercedes 600 di 60 anni fa. Di fatto, il primo otto cilindri della stella con architettura a V: all'epoca, il cuore delle più nobili vetture di Stoccarda (lo adotteranno anche la serie W109 e la prima Classe S, la W116). E oggi, delle più esuberanti.