Colpo "tech" negli Stati Uniti per la Mercedes-Benz, prima Casa automobilistica a ricevere il via libera all'installazione di sistemi di guida assistita di livello 3 secondo la classificazione Sae: forte delle nuove autorizzazioni, il costruttore tedesco ha già avviato l'offerta del Drive Pilot, l'Adas che consente ai conducenti di delegare la guida del veicolo in determinate condizioni. La tecnologia è già pronta: farà il suo debutto in California e Nevada alla fine dell'anno su un numero limitato di berline EQS, per trasferirsi anche sulla Classe S all'inizio del 2024. Noi l'abbiamo provata in anteprima sulle strade del Golden State.
Negli Usa è in abbonamento. California (da giugno) e Nevada (dallo scorso gennaio) sono al momento gli unici stati dove la Motorizzazione locale (DMV) ha autorizzato la Casa tedesca a vendere o noleggiare vetture dotate del sistema Drive Pilot, già disponibile come optional in Germania dall'anno scorso. Le formule, tuttavia, sono piuttosto diverse: mentre in territorio tedesco il Drive Pilot si può acquistare in fase di ordine come un semplice optional (al costo di circa 5 mila euro), negli Stati Uniti verrà proposto da fine anno in abbonamento, a un costo di 2.500 dollari l'anno, e sarà attivabile o disattivabile direttamente dall'app Mercedes Me Connect.
Passo verso il futuro. Ma cosa può realizzare il primo sistema "di serie" di livello 3, all'atto pratico? In situazioni e contesti ben precisi, il guidatore può legalmente lasciare il volante e interagire con l'infotainment, rimanendo però obbligatoriamente in condizioni di potersi rimettere alla guida se necessario e se richiesto dal sistema. Non sarà possibile quindi addormentarsi o sedersi sui sedili posteriori, o leggere un libro, ma si potrà usufruire dell'intrattenimento di bordo. La Mercedes è il primo Costruttore al mondo a ottenere la certificazione necessaria per tutto questo, battendo persino la Tesla (l'Autopilot è tecnicamente un livello 2 e il Full Self Driving è ancora in fase di beta testing).
ODD: ecco cos'è il concetto di perimetro operativo. Nel livello 3, il guidatore deve riprendere il controllo del veicolo qualora richiesto. Proprio per questo motivo il Drive Pilot non è sempre disponibile, ma la sua attivazione deve sottostare a delle condizioni ben precise. Qualora una sola di queste non sia soddisfatta, il sistema non è attivabile. La Mercedes definisce questo "perimetro operativo" come ODD (Operational Design Domain). Da cosa è definito? Ecco un paio di esempi: la necessità di trovarsi in autostrada, con linee di corsia ben visibili e carreggiate separate, o quella che il tracciato sia stato registrato con speciali mappe ad alta risoluzione, continuamente aggiornate in tempo reale e confrontate con i server della Mercedes (al momento in Germania sono oltre 13 mila i chilometri disponibili): l'elettronica di bordo è infatti in grado di posizionare l'auto nello spazio con la precisione di 2 centimetri, aiutandosi anche con l'analisi continua dei cartelli e della posizione degli oggetti stradali.
Si spegne se sente le sirene. Ma non è tutto qui: deve anche essere presente un veicolo di fronte, a portata dei sensori, e la velocità del traffico non deve superare le 40 miglia orarie (65 km/h). Infine, le condizioni meteo devono essere favorevoli, senza pioggia o nebbia, e deve esserci sufficiente luminosità (di notte il sistema non funziona). Ci sono altri elementi esterni che possono "spegnere" momentaneamente il sistema: lavori stradali, mezzi di emergenza la cui presenza venga captata dai sensori esterni, in grado di riconoscere le luci lampeggianti, o dai microfoni interni, in grado di percepire il suono delle sirene in prossimità del veicolo (!).
Perfetto per la coda a elastico. Se questi requisiti possono sembrare troppo restrittivi, definiscono invece perfettamente lo scenario in cui il Drive Pilot è più utile, ovvero la classica coda in tangenziale a elastico, che poi è quello che succede a quasi tutte le ore del giorno in città come San Francisco o Los Angeles, dove abbiamo svolto il nostro test. A velocità superiori a quelle di attivazione del Drive Pilot, entrano comunque in funzione i sistemi Distronic e di mantenimento di corsia di livello 2+, a cui quest'anno la Mercedes ha aggiunto il cambio automatico di corsia nel caso il traffico proceda più lentamente della velocità impostata.
Tutto pronto? Lasciamoci trasportare. Quando tutti i requisiti sono soddisfatti, i pulsanti appositi sul volante diventano bianchi e il sistema può essere attivato, premendoli e confermando con il tasto ok. I tasti assumono quindi una tonalità turchese (il verde identifica i sistemi di livello 2), sulla strumentazione compare la conferma dell'attivazione, e il guidatore può "rilassarsi". Il grande schermo centrale si trasforma in un computer multimediale dal quale accedere a film, servizi online quali YouTube, musica e giochi, dettare un testo o, addirittura, fare una videoconferenza. In futuro, dicono, si potrà persino conversare con la vettura tramite ChatGPT. Non si può invece, per ovvi motivi, reclinare il sedile o slacciare la cintura di sicurezza, ma soprattutto si devono mantenere gli occhi a portata della telecamera centrale nascosta dietro la strumentazione, che monitora costantemente che siano aperti e... funzionanti!
A lei gli occhi, please. La ragione dietro questo "scrupolo" della tecnologia è ovviamente che il livello 3 prevede che al guidatore possa essere richiesto di riprendere il controllo del veicolo, qualora un evento esterno improvviso modifichi le condizioni precedentemente indicate. Se ciò non avviene entro dieci secondi, il Drive Pilot entra in modalità di emergenza e provvede ad arrestare l'auto in sicurezza, nel più breve tempo possibile, attivando al contempo l'hazard, la chiamata di emergenza e sbloccando le portiere. A noi è successo più volte, a causa della macchina fotografica che andava a coprire gli occhi mandando in allerta il sistema, che peraltro utilizza segnalazioni luminose molto eloquenti (i pulsanti e la strumentazione diventano rossi) e persino un abbraccio "generoso" da parte della cintura di sicurezza.
Lidar e dintorni: all'insegna della ridondanza. Per il resto, il Drive Pilot si comporta esattamente come dovrebbe, regolando automaticamente la velocità in base al traffico e gestendo la posizione dell'auto nelle corsie disponibili. Sullo schermo dietro al volante compaiono le sagome dei veicoli davanti e di lato, riconosciuti in maniera puntuale dai numerosi sensori di bordo, che si sovrappongono nelle loro funzioni per fornire un quadro completo: alle due telecamere nella parte alta del parabrezza si aggiungono quelle laterali e quella posteriore, un radar e un lidar a lunga distanza, ultrasuoni e persino un sensore in grado di percepire se la strada è bagnata (e quanto lo è). Una ridondanza necessaria per superare alcune limitazioni, quale ad esempio la suscettibilità del lidar alle condizioni meteorologiche, o la bassa risoluzione angolare dei radar: unendo le informazioni provenienti da tutto questo hardware ai dati forniti in tempo reale dalle mappe in alta risoluzione e dal sistema di posizionamento, il Mercedes Drive Pilot è in grado di sapere sempre dove si trova con estrema precisione. E capire cosa sta accadendo nei dintorni.
Piccole differenze estetiche. Ma non sono solo i "sensi" ad essere ridondanti: tutte le vetture equipaggiate di Drive Pilot sono infatti dotate di hardware specifico, duplicato, per gli attuatori di sterzo e freni. Persino l'impianto elettrico e di comunicazione elettronica del sistema hanno un “gemello” pronto a intervenire in caso di malfunzionamento. Le altre differenze rispetto ai modelli privi del sistema di livello 3 si giocano sul piano estetico. E sono rappresentate da una piccola gobba nella parte posteriore del tetto, dove alloggiano i sensori di posizione, e dalle nuove luci esterne di color turchese che si accendono nei fari anteriori, posteriori e sotto agli specchietti quando il Drive Pilot è attivo, per indicarlo agli altri utenti della strada.
La responsabilità passa al costruttore. Nonostante questa segnalazione luminosa non sia al momento richiesta dalla legislazione, la Mercedes ha deciso di adottarla in via sperimentale di comune accordo con le autorità di Nevada e California, che hanno partecipato alla sperimentazione del sistema nel suo insieme, fornendo a più riprese il punto di vista del legislatore e cercando così di fornire un quadro il più possibile organico e concreto sul piano normativo e legale. Già, legale. Perché passando dal livello 2 al livello 3, la responsabilità in caso di incidenti dovuti in maniera specifica al malfunzionamento del sistema (e non a cause esterne), si trasferisce dal guidatore al costruttore.