Il 18 aprile del 1973 viene fondata la divisione Mercedes-Benz Italia, partecipata al 75% dalla Stella e al 25% dall'importatore Autostar, a cui si deve la nascita della rete commerciale della Casa di Stoccarda. Da allora, la costola italiana del marchio tedesco attraverserà ben 50 anni di cambiamenti economici e di costume nel nostro Paese, come peraltro ricordato a Roma durante un evento stampa per il primo mezzo secolo di attività sul nostro territorio. Un evento che segna anche il passaggio di consegne da Radek Jalinek a Marc Langenbrinck, suo successore in qualità di amministratore delegato di Mercedes-Benz Italia.
Gli anni 70-80. La nascita della divisione di Stoccarda nella nostra penisola non cade in uno dei momenti migliori per il mondo dell'auto. Da lì a breve, in autunno, esploderà la crisi energetica, forse il primo momento della storia in cui viene messa in discussione l'essenzialità del petrolio per la mobilità di massa, tanto che proprio le auto di lusso e con cilindrate importanti, finiranno nel mirino del governo italiano. Eppure, nonostante le difficoltà, la Casa della Stella farà registrare in Italia numeri sempre più incoraggianti. Dalle 700 unità annue vendute dall'importatore Autostar prima della nascita di Mercedes-Benz Italia, si passa alle 15 mila del 1982, per poi arrivare alle 45 mila della fine degli anni 80.
La 190 che piaceve al Drake. Del resto, proprio nel 1982 arriva sul mercato la mitica 190, un prodotto nuovo per la clientela del marchio, antesignana della Classe C. La sua versione 2.3 16V, la prima di una serie di 190 high performance, raccoglie persino l'interesse di Enzo Ferrari, come racconta Hans Breithaupt, primo amministratore delegato di Mercedes-Benz Italia: "Ricevo una chiamata. Mi dicono che c'è al telefono il commendator Ferrari", racconta. “Alzo la cornetta ed è lui che mi dice di aver visto la 16v, che la vuole e mi chiede come può fare". Breithaupt, tuttavia, si sente in dovere di avvertirlo: "Lei non crede che vi sia qualche ostacolo da Torino?”, racconta. In effetti, il Drake "richiama dopo non molti giorni e si scusa: non posso farlo, non ufficialmente. Se poi lo ha fatto di nascosto […], non lo so", conclude Breithaupt.
Gli anni 90 e il nuovo secolo. L'allargamento della gamma, peraltro con modelli nati sotto la direzione stilistica di Bruno Sacco, porta le vendite annue di Mercedes-Benz Italia fino a 80 mila unità nel 1999. Sono questi gli anni di prodotti sportivi come la CLK, la SLK e dei motori Kompressor, ma anche di grandi esordi come la mitica Smart a due posti, lanciata nel 1998, e della ML, per molti la madre delle Suv europee. Ecco perché non stupisce il record di 120 mila unità registrate nel nostro Paese nel 2007, appena prima della crisi economica mondiale del 2008: un bagno di sangue per il mondo dell'auto.
Presente e futuro. Come altri costruttori, la Casa tedesca è oggi impegnata in una massiccia elettrificazione della propria gamma, tanto da prevedere che circa la metà dei veicoli venduti sarà rappresentato da full electric e plug-in, per poi puntare al 100% di vetture elettriche, a patto che le condizioni siano favorevoli. Anche la divisione italiana della Stella darà il suo contributo in questo periodo di transizione energetica, sotto la direzione del nuovo amministratore delegato Marc Langenbrinck, che si presenta traendo spunto dall'opera "Viaggio in Italia" di Johann Wolfgang Goethe: per lo scrittore tedesco, "l'uomo ha bisogno di bellezza, di cultura e di ricchezza umana. Ed egli, in Italia, l'ha trovata. Dunque, è giunto anche per me il momento di intraprendere questo viaggio".